L’ARTE CHE DISTRUGGE L’ARTE
di Francesco Voce (Leron, Presidente Associazione Italus di Roma)
Disgustato e disgustati! Una
vergogna e un’umiliazione quanto è accaduto a Montegiordano (provincia di
Cosenza). E noi, quattro scalmanati dell’Associazione
Italus che ci facciamo letteralmente “in quattro” per organizzare visite guidate
e portare gente in musei semi-abbandonati e in siti archeologici spesso in stato
di degrado, dando persino la possibilità di pubblicare manoscritti, con la
speranza di poter fornire a chiunque l’occasione di far conoscere il proprio pensiero
e le proprie competenze, ecco poi che il nostro impegno, il nostro idealismo
viene ferito da un semplice “guardarci intorno”. Ci accorgiamo che siamo
davvero sprofondati nel più misero degli stadi sociali, dove non è tanto colpa
del comune cittadino quanto di note “istituzioni culturali” se si svende o
deturpa il bel paesaggio italiano. Forse abbiamo perso il senso e il
significato della parola cultura, o forse siamo noi a non comprendere bene ciò
che altri intendono per cultura...
A nostro avviso è una vergogna!
Ci riferiamo a quanto è accaduto recentemente in Calabria, dove una chiesa rurale
è stata abbattuta e venduta a pezzi al sedicente artista Francesco Vezzoli per essere
poi esportata e trasformata in una pseudo opera d'arte “nomade” dal titolo megalomane The
church of Vezzoli (in testa dovrebbe darseli i pezzi della chiesa!). Chiesa
che doveva appunto essere rimontata a New York presso il Moma Ps1, in un
progetto, Trilogy, che coinvolge il
Moca di Los Angeles e il Maxxi di Roma, che è tra quanti hanno commissionato
l'intera operazione. Il tutto senza che le autorità preposte alla tutela del
paesaggio e dei beni culturali fossero avvertite o consultate. È grazie ad una
segnalazione di un abitante del luogo che la Soprintendenza di Cosenza è
riuscita a bloccare l'abbattimento totale dell'edificio, oramai quasi del tutto
in pezzi, giacenti presso il porto di Gioia Tauro in 11 container (erano
infatti pronti a partire per gli States; ora sembrerebbe siano stati
sequestrati dai Carabinieri).
Una storia surreale, un sintomo
di un totale degrado culturale, di una degenerazione di ignoranti, e non ce la
prendiamo con i semplici cittadini (che hanno voglia di conoscere se solo si
desse loro voce e spazio), ma con il Sindaco di Montegiordano (il paese dove
sorgeva la chiesa) che ha avallato lo scempio, con lo sfigato artista e con l’incompetenza
e la superficialità del famoso e strombazzato museo romano, il fantomatico Maxxi.
Il beneamato sindaco dovrebbe
dimettersi a furor di popolo, vergognarsi di aver avallato la deturpazione del
territorio da lui amministrato. Inutile spendere altre parole su di lui.
L’artista dovrebbe ritornare a
studiare invece di reputarsi tale, dovrebbe comprendere cosa sono l’arte, l’architettura,
il paesaggio, la storia e i beni culturali di una nazione. Oggi l’artista
moderno è caratterizzato dal non aver radici, dall’essere cittadino del mondo; egli
invece ha asserito in sua difesa di voler “portare
le sue radici per il mondo”… ci chiediamo cosa fumi! Le radici proprio perché
tali non possono essere esportate o decontestualizzate, dovrebbero essere nutrite
e non estirpate (estirparle equivale ad ucciderle). Caro artista - indegno di
tale titolo e di essere ancora nominato
(ho paura di fare il tuo gioco, cioè farti un’immeritata pubblicità) - ritorna
a studiare e magari dedicati ad altro, non deturpare la tua terra già mal
ridotta!
Il Maxxi poi…! Il famoso e
anche chiacchierato Maxxi che ha promosso l’opera, in questa vicenda surreale è
davvero caduto in basso. Invece di sconfinare in ambiti e competenze di altri istituti
preposti alla tutela della cultura e del paesaggio italiani, dovrebbe non
esportare ma importare dagli Stati Uniti una sola cosa: le competenze per
gestire al meglio una struttura museale per non gravare in modo parassitario sul
bilancio dello Stato. Questo dovrebbe importare e non esportare dall’estero. Mentre
i musei statunitensi riescono a fruttare milioni alle casse del Governo, in
Italia i nostri enti museali riescono a produrre solo debiti, il Maxxi è uno di
questi: ha speso milioni per una struttura che si addice più a un aeroporto che
a un museo e ha creato gravi problemi di bilancio. E, nonostante tutto, si
prende la briga di commissionare opere d’arte inutili e dannose per la nostra
identità culturale… Vergogna!
Non ci stiamo, siamo disgustati
per quanto in basso stiamo cadendo! L’edificio in questione, sebbene non
vincolato, potrebbe anche essere fatto con quattro sassi messi in croce ma
questo non dà a nessuno il diritto di smantellarlo, cancellando un pezzo di
storia del territorio, decontestualizzandolo. Cosa vogliamo esportare e
smantellare la prossima volta, magari un tempio o una tomba etrusca?
Questa non è arte, l’arte
aiuta l’arte, ma in questo caso l’arte ha distrutto… Sì, distrutto, perché dubito
che la chiesa in questione verrà mai ripristinata in loco. Ammesso che ciò sia
possibile, chi pagherebbe i costi? L’artista? Il Maxxi? Lo Stato? Dubito….
Per correttezza specifico che il
Maxxi si è tirato fuori affermando: «Trilogy
è un progetto a più facce, da noi ha come tema il museo e non è mai stato
previsto che la chiesa arrivasse a Roma». E alla domanda se avessero sconsigliato
l’artista a compiere tale abominio, la responsabile del Maxxi Arte ha risposto:
«Sconsigliato no, ma ci siamo
confrontati: è un gesto forte, provocatorio, l'artista si prende i suoi rischi
e come altre cose fatte dagli artisti doveva spingere la gente a riflettere».
No comment a simili inconsulte
farneticazioni! Se l’arte è questa allora non c’è più speranza, viviamo davvero
una degenerazione unica e inarrestabile.
Parlo a nome dell’Associazione Italus ma io stesso,
nonostante stia per laurearmi per la seconda volta, mi reputo ancora un “ignorante”
ma leggendo e assistendo a tali vicende comincio a credere che incompetenti e ignoranti peggio di me
occupino posti troppo rilevanti nell’amministrazione dello Stato. Mi chiedo a
che gioco stiano giocando, dove vogliano arrivare...
Rinnovo il mio sincero
consiglio: dall’estero, cari Enti Culturali, importate competenze e non
esportate i beni unici di questa penisola!
Qui di seguito le foto della chiesa
in questione:
La struttura com'era....
Pacchetti pronti per l'America...
La struttura oggi ....
www.italus.info
Italus ringrazia il Prof. Giorgio Muratore (dell'Università La Sapienza, Roma) che ha pubblicato sul suo blog l'articolo "L'Arte distrugge l'Arte" : http://archiwatch.it/
Italus ringrazia il Prof. Giorgio Muratore (dell'Università La Sapienza, Roma) che ha pubblicato sul suo blog l'articolo "L'Arte distrugge l'Arte" : http://archiwatch.it/